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La formazione esperienziale on line

di Silvia Capurso, Partner yourHR

 

Una delle principali aree di intervento degli esperti HR è la formazione, sia dal punto di vista progettuale che realizzativo. In entrambi gli aspetti, l’attuale obbligo di erogare formazione on line comporta dei vincoli e delle complessità maggiori rispetto all’erogazione in presenza, in particolare per la formazione esperienziale e le esercitazioni applicate.

Perdonate questa breve digressione personale: mi occupo di formazione manageriale e di erogazione formativa praticamente da sempre, da quando a 5 anni convocavo nella mia stanza tutti i peluche di casa per fare loro lezione di italiano ed inglese , per passare a 19 anni, nel lontano 1989, quando collaboravo, ancora matricola all’università,  al primo congresso italiano sulla formazione a distanza, per arrivare a 20 anni di lavoro,  post laurea, durante i quali coordinavo oltre 30 progetti formativi all’anno, nazionali ed internazionali,  in tutti i settori economici e per i destinatari piu’ diversi  (funzionari di amministrazioni pubbliche, dirigenti e quadri d’azienda, interlocutori esteri, cassaintegrati, disoccupati, creatori d’impresa, studenti, liberi professionisti, rappresentanti di organizzazioni non profit,…)  fino agli oltre 10 anni di libera professione, sempre nel settore della formazione manageriale, sia come docente e consulente che come orientatrice. Mi espongo affermando che forse conosco questo settore della formazione meglio di tutti gli ambiti tematici che ho visto passare sulla mia scrivania.

E’ questa lunga esperienza, non solo lavorativa e professionale, ma anche di condivisione valoriale profonda e personale, che oggi mi consente di valutare e affrontare un contesto di lavoro e di operativita’ completamente rinnovato, dove la formazione a distanza, on line, smart, in modalita’ e-learning sembra essere in questi mesi l’unica via di recupero di un confronto e di una modalita’ di apprendimento possibile, in futuro una delle maniere complementari di fare e ricevere formazione, soprattutto esperienziale, comodamente da casa o dal proprio ufficio.

Il tema delicato che si trovano ad affrontare in questo nuovo contesto,  i formatori da un lato, i responsabili HR dall’altro, i partecipanti ed utenti finali dall’altro ancora, e’ quello della massimizzazione dell’apprendimento formativo attraverso l’esperienza applicata, quella che comunemente viene chiamata la formazione esperienziale e, con essa, le esercitazioni di gruppo ed individuali on line. Come erogarle in questa nuova modalità senza abbassare l’impatto formativo ed il livello di apprendimento degli adulti?

  1. E’ richiesta un’opera di riprogettazione formativa, riprendendo i materiali didattici e le esercitazioni sviluppate su una determinata tematica ed eliminando quelle esercitazioni che trovano nella compresenza docente-discente e nel contatto fisico diretto del gruppo l’elemento distintivo e cruciale di trasferimento di conoscenza, ad esempio la risoluzione di un puzzle in gruppo (esercitazione di problem solving), i giochi da tavolo in gruppo (Lego, Jenga, Codice Segreto,..), gli esercizi di ritmo o coreografie  in gruppo (arti marziali, danze medievali, …), le improvvisazioni teatrali di gruppo. Ciò non toglie, nell’attività di ricerca ed aggiornamento che ogni formatore è tenuto a perseguire per fare bene il proprio lavoro, che non si debbano trovare software innovativi e nuove app che consentano di realizzare formazione esperienziale anche a distanza (per esempio, i puzzle o i giochi da tavolo on line).
  2. Ristrutturare, sempre in fase di progettazione formativa, tutte le esercitazioni che, con qualche accorgimento, possono continuare ad essere erogate on line: per esempio, tutte le esercitazioni che utilizzano i giochi di ruoli a 2-3 persone (a patto che i partecipanti coinvolti siano a video ed audio ed abbiano un’ottima connessione), i giochi sulle parole (indovinelli palindromi, anagrammi, Scarabeo,…), gli enigmi individuali e di gruppo, ma anche giochi che utilizzano maggiormente il corpo come il gioco dei mimi o del teatro per la comunicazione non verbale, a patto che si utilizzino prevalentemente l’espressione del viso e la gestualità delle mani, facilmente identificabili in formazione on line.
  3. Introdurre nuove tipologie di erogazioni formative esperienziali, come:
    1. Le challenge on line
    2. Le valutazioni di social reputation on line o comunque l’utilizzo dei social per l’apprendimento
    3. La caccia al tesoro digitale
    4. I giochi digitali presenti in rete
    5. Ove possibile (per budget e disponibilità tecnologica), giochi con playstation e in generale on line con delle app scaricabili sullo smartphone (per esempio, i giochi di squadra o le gare individuali)
  4. Adottare metodologie ed approcci didattici che scardinano la tradizione delle metodologie in aula, nella fattispecie:

Metodologie

Formazione in presenza

Formazione a distanza

Domande di chiarimento

Al termine della spiegazione, senza interrompere prima

Chiedere ai partecipanti di fare domande in qualsiasi momento, interrompendo

Esercitazioni di gruppo

Far rispettare i tempi, osservazione diretta, risposta alle domande di chiarimento a voce alta, a favore di tutti i gruppi presenti

Dare il doppio del tempo rispetto all’aula, a turno il docente entra nei vari gruppi virtuali per capire come va, fornire comandi molto precisi, utilizzare la chat per ripeterli

Osservazione del clima d’aula

Osservare bene mentre si parla

Spesso i video sono spenti, chiedere feedback al termine della giornata, mentre si parla, controllare costantemente la chat o le emoji e le espressioni dei video aperti

Interazione durante le pause

Attendere interazione da parte dei partecipanti

Rientrare puntuali dopo la pausa ed attivare subito delle conversazioni in attesa che arrivino tutti

Autopresentazione

Breve (max 2 minuti, utilizzo da parte del partecipante della comunicazione verbale, paraverbale e non verbale)

Brevissima (max 30 secondi-1 minuto) perché il partecipante utilizza prevalentemente la comunicazione paraverbale, con minore impatto in termini di interesse sul resto del gruppo

Warm up

Osservazione reciproca, avvio soft

Avvio hard con giochi brevi dal primo minuto

Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi

diventiamo qualcosa di nuovo.
(Leo Buscaglia)

Vorrei concludere con una breve panoramica sulle competenze trasversali messe in campo, per il trainer,  nella formazione esperienziale a distanza rispetto a quella in presenza:

Formazione esperienziale in presenza

Formazione esperienziale on line

Comunicazione non verbale efficace, ottimo linguaggio del corpo, molta gestualità per la visualizzazione dei concetti

Ottima comunicazione verbale e paraverbale, articolazione linguistica

Osservazione continua dell’aula e interazione durante domande e esercitazioni

Pro-attività come interazione continua con l’aula con domande, giochi, autopresentazione (il/la partecipante deve parlare almeno 2 volte nelle 8 ore di formazione)

Teatralità, storytelling

Pazienza, storytelling

Mindset flessibile medio

Mindset flessibile elevato

Competenze relazionali ed empatia

Competenze in multitasking, empatia digitale

Time management

Time management e worklife balance (interazioni con l’ambiente circostante che potrebbe non essere solo professionale ma anche casalingo)

Ascolto attivo, problem solving, team building

Creatività, curiosità, ascolto attivo elevato

Competenze di public speaking

Competenze di semplificazione dei concetti da trasferire e elevate competenze tecniche

La formazione esperienziale on line è stata prima frutto di un’evoluzione crescente, poi, in lockdown, un’improvvisa necessità, ora sta diventando un must apprezzato e coerente con il worklife balance da un lato, con il desiderio di acquisire nuove competenze che consentano di affrontare questo nuovo contesto dall’altro.

Ultima annotazione: non è irrilevante il ruolo doppio di trasferimento formativo che ricopre la formazione esperienziale on line che, mentre allena delle competenze trasversali, sviluppa le competenze digitali dei partecipanti.

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  • Posted by yourhr
  • On 23 Novembre 2020
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