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Il digitale salverà l’uomo (e le aziende)?

Il digitale salverà l’uomo (e le aziende)?

Quali saranno gli impatti della digital disruption sulle funzioni risorse umane? Può un HR creare valore attraverso i numeri? Che valore ha in una Media Impresa un processo digitale sulla selezione del personale? E come i sistemi possono abbassare i costi del profit&loss?

Un’ondata di dati. Applicazioni, sistemi, schermate, che ogni giorno ci fanno da filtro tra noi e gli altri. Gli altri dati quelli che non vediamo ma che ci passano davanti nei file excel, su whatsapp, su SAP sui sistemi MRP e che poi vanno sul conto economico. Ma cosa c’entra la funzione HR, quelli del personale, con i dati? Prima si parlava solo di skill, di comportamenti e valori aziendali. Adesso dobbiamo parlare anche di come tradurre le attitudini e le abitudini in numeri che possano supportare il business. Perché un HR deve fare anche questo. E lo deve fare attraverso le persone in modo che ogni attore aziendale sia consapevole che quando fa il training ad un collega quelle sono ore di formazione che incidono sui costi, quando fa il colloquio ad un nuovo stagista sta gestendo informazioni utili per la prossima assunzione e quando il capo promuove una persona sta impostando una crescita professionale ma anche del budget aziendale. Oggi il machine Learning, le digital application ed anche i chatbot (questi sconosciuti) possono aiutare un imprenditore a snellire i processi HR ed a perdere meno tempo concentrandosi sul business  e creare valore (cioè generare reddito). Un percorso che va fatto avvalendosi anche di supporti esterni, come il Fractional manager che sa come veicolare i messaggi dirompenti della tecnologia senza rompere il delicato equilibrio di relazioni interne.

Ma dove ci porterà la digitalizzazione? Chi mi garantisce che le informazioni dei miei dipendenti e dei miei conti non vadano a finire al mio concorrente? E soprattutto chi lo dice che queste tecnologie applicate alle risorse umane siano vere? Meglio una bella stretta di mano, no? Una stretta di mano dice molte cose, ma quella non basta più e fare a meno dei dati non è possibile. È cambiato il modello di interazione umana prima che tecnologica. Il digitale sarà un prolungamento del nostro corpo, un attachment, che condizionerà i nostri percorsi neuronali. Pensate a UBER che sta progettando con Google un’auto a guida autonoma. Un modello che ti porta dall’altra parte della città senza che tu possa interagire con l’uomo. L’uomo, questo conosciuto essere vivente. Che dovrà, attraverso il suo Judgement, il suo discernimento ed il suo equilibrio mentale e comportamentale, dire a Google quando la macchina di UBER dovrà fermarsi per far attraversare la strada ad un bambino che non sa cosa sono le strisce pedonali, anche se il percorso non sarà quello più breve e più efficiente.

Omar Campise

Senior Advisor

 

 

 

  • Posted by yourhr
  • On 22 Ottobre 2019
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